STAGNI

La destinazione Marzana è ricca di stagni, piccoli habitat acquatici creati in modo naturale o antropogeneo. In passato, le persone li costruivano e/o mantenevano per garantire una quantità d’acqua sufficiente per il proprio bestiame, per irrigare i campi e per i propri bisogni. L’acqua dei stagni veniva utilizzata anche per spegnere gli incendi. Il fondo dello stagno è fatto di materiale impermeabile, solitamente argilla, e l’alimentazione regolare del bestiame e la pulizia del pozzo assicuravano che il fondo rimanesse compatto e non vi si sviluppasse la vegetazione.

Alcuni stagni della nostra zona sono murati con muri a secco in pietra, mentre altri, come i stagni Ciganica e Rulja, hanno accesso all’acqua tramite scale. I stagni arricchiscono il fascino paesaggistico della zona e sono una parte indispensabile della tradizione dela zona rurale d’Istria.

Sebbene destinati principalmente all’uso umano, i stagni sono piccoli habitat importanti per numerose specie animali e vegetali. Al loro interno crescono specie vegetali che necessitano della presenza costante di acqua, forniscono rifugio a numerose specie di animali che hanno bisogno d’acqua per il loro ciclo vitale (le rane, i martin pescatori, i numerosi insetti, i gamberi ed altri).

Nella destinazione sono stati registrati più di 40 stagni, la maggior parte dei quali sono di difficile accesso o sono stati coperti. Più facilmente accessibili sono invece circa 10 stagni, ben indicati con la segnaletica turistica e in ottimo stato: sono ricchi di acqua e costituiscono un habitat attivo per specie vegetali e animali. Sono gli stagni Kalić e Mandalena a Marzana, Puč a Zucconi, Rulja a Castelvenere d’Arsia, Vrulja vicino a Carnizza, Pavićini a Pavicini, Kašalver a Cavrano, Ciganica a Filippano, Lokva e Lakuć a Lavaredo e Glavica a Radecca Superiore. In ben quattro località sono state registrate specie animali e vegetali registrate e rigorosamente protette: la piccola lenticchia d’acqua (Wolffia arrhiza) nella pozza di Puč a Zucconi, la piccola libellula verde (Lestes virens) e la fanciulla del salice orientale (Lestes parvidens) e il martin pescatore (Alcedo atthis) nello stagno Vrulja. Rane e raganelle (Hyla arborea) nello stagno Kalić a Marzana.

Secondo alcune stime, oggi in Istria ci sono circa 1.000-2.000 stagni, ma molti di loro sono abbandonati al degrado. Abbandonando gradualmente il metodo tradizionale di allevamento degli animali e la manutenzione regolare, i stagni vengono naturalmente ricoperti di vegetazione e gradualmente scompaiono. Inoltre, i stagni sono minacciati dalle attività umane, molti vengono ricoperti con materiale di scarto o riutilizzati per altri scopi (parcheggi, discariche, ecc.). A volte, per ignoranza, le persone “abbelliscono” gli stagni introducendovi specie estranee: pesci, ninfee, ecc. Ciò accelera effettivamente il processo di deterioramento, perché i pesci mangeranno gli abitanti naturali dei stagni, come i fiori decorativi sopprimeranno le specie autoctone.